L’acciaio inossidabile è un materiale unico: resistente, igienico e anche sostenibile, in quanto riciclabile al 100%. Questa lega a base di ferro unisce le proprietà proprie degli acciai (durezza e carico di rottura) con la resistenza alla corrosione tipica dei metalli nobili. L’inossidabilità dell’acciaio deriva principalmente dalla presenza nella lega del cromo che determina la capacità del metallo di passivarsi, cioè di formare uno strato di ossidi che lo proteggono dalla formazione di ruggine.
Non tutti gli acciai inossidabili, tuttavia, sono uguali. La differente composizione della lega di cui sono costituiti influisce sulle performance, oltre che naturalmente sul costo del materiale stesso.
Per distinguere le diverse tipologie di acciaio inossidabile una delle modalità più comuni è quella che fa riferimento alla nomenclatura dell’American Iron and Steel Institute (AISI). La notazione AISI è formata da un numero a tre cifre, di cui il primo indica la famiglia o classe dell’acciaio.
I Paesi europei, inoltre, recepiscono la norma EN 10088 che fissa la composizione chimica, le caratteristiche fisiche e le condizioni tecniche di fornitura degli acciai inossidabili. A questo proposito è fondamentale conoscere l’origine dell’acciaio inossidabile perché non sempre le norme di riferimento di altri Paesi, come ad esempio la Cina, sono compatibili con quelle americane ed europee e di conseguenza con il mercato di riferimento.
Conoscere la classificazione e designazione degli acciai inossidabili, pertanto, è molto importante sia per orientarsi nella scelta tra i diversi prodotti in vista della loro applicazione, sia per un confronto oggettivo in grado di rendere conto del rapporto tra caratteristiche qualitative e prezzo.
In base alla loro struttura chimico-fisica gli acciai inossidabili appartengono a tre grandi gruppi: martensitici, ferritici e austenitici. In particolare, possiamo distinguere:
Gli acciai più resistenti alla corrosione sono quelli austenitici al cromo nichel (serie 300), in particolare gli AISI 304 e Aisi 316. Abbiamo già parlato delle caratteristiche di questi due tipi di acciaio e della principale differenza tra i due (link articolo).
Qui, invece, consideriamo la differenza tra gli acciai austenitici serie 300 e quelli austenitici serie 200.
La serie 200 è stata introdotta per sostituire parzialmente la percentuale di nichel con il manganese, grazie a simili proprietà austenitizzanti. L’utilizzo del manganese richiede però un’ulteriore modifica nella lega, ovvero una riduzione del contenuto di cromo. Un contenuto in cromo del 18%, proprio degli acciai Aisi 304 e Aisi 316, se associato a valori bassi di nichel determina la formazione di ferrite; per questa ragione il contenuto in cromo negli acciai della serie 200 è ridotto al 15-16% e in certi casi anche al 13-14%. Non è possibile dunque confondere questi acciai serie 200, pur austenitici, con quelli della serie 300 perché la loro resistenza alla corrosione è nettamente inferiore.
Le valvole Mondeo sono realizzate in acciaio inossidabile Aisi 304 o Aisi 316 e vengono sottoposte ad un trattamento di elettrolucidatura che potenzia ulteriormente la resistenza alla corrosione tipica degli acciai inossidabili serie 300 (Prova a nebbia salina: la super resistenza dell’acciaio AISI 316 elettrolucidato)